Al Tribunale Apostolico della Rota Romana, popolarmente noto come Sacra Rota, i cosiddetti impedimenti dirimenti per l’annullamento di un matrimonio, resi celebri ne “I promessi Sposi” da don Abbondio ( ricordate?.. error, conditio, votum, cognatio, crimen, cultus disparitas, vis, ordo, ligamen, honestas, si sis affinis..) devono essere sembrati superati se – come da notizia sui giornali – si è deciso di rendere nulla un’unione cattolica perché il marito era troppo “mammone”!! Si sarebbe potuto sospettare che allora aveva ragione il ministro del precedente governo che aveva definito “bamboccioni” quei milioni di giovani per cui il mercato del lavoro è no man’s land, ( che invece non vedrebbero l’ora di sottrarsi all’umiliante condizione di parassiti domestici); oppure che agli avvocati della Sacra Rota, resi più sfaccendati dal numero dei matrimoni religiosi in caduta libera, non sia parso vero di approfittare anche di questa singolare richiesta pur di fare qualcosa che restituisse loro un ruolo salomonico. Sia come sia, la notizia è subito rimbalzata al “Ruggito del coniglio”, su Radio 2 diventando, per i conduttori Antonello Dose e Marco Presta, la ghiotta proposta del giorno agli ascoltatori per intervenire in diretta e raccontare un momento della loro vita pertinente con il tema. Beh, devo confessarlo …. Nello sfascio del vecchio sistema ormai alle corde, nel nuovo che dice di avanzare ma non si sa verso dove, insomma nello sgomento dell’assenza di coordinate in grado di dirci quale strada ci porterà fuori dal pantano, sono riuscita a ridere tantissimo grazie alle numerose telefonate di radioascoltatori/trici che hanno raccontato gli episodi di mammonite acuta di cui sono stati protagonisti. Sono stato troppi gli episodi spassosi, per cui seleziono quelli che mi sono rimasti più impressi.
C’è l’ascoltatrice che racconta del giorno del suo matrimonio. Al suo arrivo , sugli scalini della chiesa, trova la futura suocera in lacrime disperate che , prendendo il figlio per un braccio gli singhiozza “e ricordati che se non ti trovi bene, a casa c’è sempre la tua cameretta”!!!!! Risatissime del pubblico e dei conduttori sul gufare della madre , dato che l’ascoltatrice aggiungeva che erano felicemente sposati da due decenni. A questa telefonata si aggiungeva quella di una signora che raccontava che la futura suocera, due giorni prima del matrimonio del figlio, aveva ricevuto la telefonata della ditta che informava che la consegna della camera da letto degli sposi, per cause tecniche, non poteva essere effettuata nei tempi concordati. La madre dello sposo, freudianamente, “dimentica “ di avvisarli. Così avviene che, alla fine del banchetto nuziale gli amici più stretti propongano di prolungare i festeggiamenti nella nuova casa degli sposi, dove la madre di lui finalmente ricorda che non è “tutto in ordine”…. A quel punto gli sposi pongono la domanda su dove passeranno la loro prima notte di nozze e la suocera, PREMUROSISSIMA, dice che non c’è problema … .ha già preparato loro due lettini, uno nella sua cucina, l’altro nel suo soggiorno, così gli sposi saranno sistemati!!!!! Risatone dei conduttori sulla premura della suocera che prepara i lettini per la prima notte di nozze del figlio in due stanze separate della casa. Alla ineludibile domanda dei conduttori su come fosse andata a finire, la signora racconta che a quel punto il suocero, da sempre sotto le sgrinfie della moglie, l’aveva strattonata dicendole che era ora di finirla , che gli sposi avrebbero dormito nelle loro camera matrimoniale e che loro due , finalmente , avrebbero dormito separati nei due lettini da lei predisposti. Non ancora convinta , la madre dello sposo aveva tentato di obiettare che non potevano, perché lei non aveva ancora cambiato le lenzuola, ma il suocero le aveva gridato “chissenefrega!!! Non abbiamo mica la scabbia!!!….Già qui il panorama della mammonite acuta era clamoroso, ma non era ancora raggiunto il top.
Infatti, da Trento chiama una fedele ascoltatrice; racconta un episodio relativo al cognato che era l’ultimogenito della famiglia e coccolatissimo. Questi ad un certo punto va militare, ma nella caserma dirimpetto alla sua abitazione. Da casa la madre vede cosa avviene all’interno del cortile della caserma e , una mattina di vento e pioggia, suppongo all’alzabandiera, vede schierato i figlio coi suoi commilitoni. Prende in mano il telefono e chiama il colonnello per chiedergli se non fosse possibile procedere con l’adunata in un posto coperto, perché tra quei militari in riga c’era suo figlio , delicato di costituzione, al quale poteva essere rischioso prendere freddo!!!! Ragazze, credetemi! A quel punto mi sono sentita imbarazzata come madre e come donna. Avevo davvero riso di gusto fino ad allora, ma poi non sono riuscita a non chiedermi se anch’io , madre italiana di due maschi ormai adulti, potessi solo ridere di questi aneddoti o non riflettere sul modello culturale tutt’ora così pervasivo in ogni classe sociale del nostro Paese e così tradizionale per i nostri costumi da non essere riconosciuto come un ostacolo alla “adultità” dei nostri figli maschi . Anche nel mondo animale ci sono madri premurosissime e affettuosissime coi loro cuccioli, ma non appena la natura li rende pronti, la madre li lascia perché da soli sappiano provvedere alla loro sopravvivenza. La natura opera così, appunto, ma la cultura?….Ci penso spesso in questi tempi di speranze soffocate per i nostri figli e allora, francamente, faccio più fatica a sorridere …
inserisci un commento