Ho avuto il piacere e l’onore (di fatto rappresentavo l’unica associazione femminile presente) di ricevere l’invito , giovedì 20 scorso, all’inaugurazione della stanza dedicata alle audizioni delle vittime di violenza , presso gli uffici della Questura di Udine. Va subito sottolineato che è la prima realtà di questo genere non solo in provincia , ma anche in regione per cui dobbiamo essere riconoscenti al dott. Claudio Cracovia, Questore della città e al Soroptimist di Cividale, nella persona della sua presidente dott.ssa Luisella Bellinaso, che hanno lavorato in sinergia raccogliendo anche la disponibilità di aziende friulane per l’arredo e le attrezzature di cui la stanza è stata dotata. Alla presenza delle massime autorità civili e militari della città di Udine, la presidente Bellinaso ha illustrato il progetto, lo spirito di tutela , rispetto, diritto delle donne vittime di violenza a sentirsi accolte in uno spazio dedicato e riservato, dove poter trovare protezione in persone formate alla capacità d’ascolto e al riconoscimento della violenza in atto.
La stanza è accogliente, “calda”nella tinta delle pareti , di cui una dipinta con un grandissimo albero sui rami del quale si posano uccelli variopinti e fiori dai colori accesi, opera di tre bravissime allieve dell’istituto Sello di Udine. Un angolo è arredato per i bambini, con giochi, tavolinetto e sedioline a loro misura, nell’intenzione di ridurre il più possibile anche per loro l’angoscia dell’accompagnamento della mamma in un ambiente sconosciuto ed estraneo.
Tra gli interventi delle autorità presenti (S.E il Prefetto dott. Zappalorto, il sindaco prof.Honsell, l’assessora alle PPOO del Comune di Cividale in rappresentanza del sindaco) quello del Procuratore dott. De Nicolo mi ha particolarmente colpito. Ha espresso il suo grazie non solo per il beneficio che le donne vittime di violenza potranno ricavare da questo spazio, ma la sua personale riconoscenza come Procuratore che per esperienza vive quotidianamente il problema del ritiro delle denunce da parte di donne che , passato il momento grave della paura e della minacce, sperano in una riconciliazione (in realtà impossibile). Il Procuratore si augura che questo spazio contribuisca a creare una consapevolezza assistita, efficace di fronte alle scelte di proseguire con coerenza l’iter processuale conseguente alle denunce, per prevenire la reiterazione della violenza domestica così come praticamente sempre avviene.
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